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Strategie retorico-argomentative del discorso scientifico, filosofico e letterario: tra modelli teorici e ricerche empiriche

Responsabile: Prof.ssa Annamaria Contini

Abstract del progetto

Il progetto si pone in rapporto di continuità con quello presentato dallo stesso gruppo di docenti e ricercatori per il FAR dipartimentale 2020. In questa nuova fase, il progetto si articolerà sempre in due sezioni: 1) una sezione dove prevarranno ricerche di carattere teorico; 2) una sezione dove prevarranno ricerche di carattere empirico.

1) Privilegiando l’interesse per gli aspetti metodologici, il progetto si concentrerà sull’individuazione di analogie e divergenze nelle analisi che filosofia, scienze e letteratura hanno offerto su alcuni concetti e problemi che hanno attraversato la modernità; rispetto al FAR precedente, si aggiungerà una maggiore attenzione alle metafore politiche, all’editoria scientifica, alle patografie nella storia della cultura contemporanea (storie di malattie, il lessico della malattia, ecc.), al nesso tra antropologia, psicologia, filosofia e letteratura in Pierre Janet e nella sua ricezione novecentesca (in vista della costituzione di un Atelier dedicato al pensiero di Pierre Janet). Il finanziamento sarà utilizzato per organizzare entro il 31 ottobre 2022 convegni e/o seminari e/o workshop tematici, invitando specialisti del tema che di volta in volta sarà scelto come approfondimento. In secondo luogo, si prevede la pubblicazione di un volume collettaneo su un argomento da definire, che potrebbe fare riferimento a uno o più temi affrontati durante i convegni/seminari/workshop e comunque a un problema trasversale alle discipline a cui è dedicato il progetto. Infine, si organizzerà il Convegno biennale: “Innovazione nella didattica delle scienze nella scuola primaria e dell’infanzia: al crocevia tra discipline scientifiche e umanistiche”, previsto per l’autunno 2022.

2) La seconda sezione ha come titolo “Lo so ma non riesco a dirlo”: imparare ad argomentare, definire e spiegare. In continuità con la ricerca già realizzata nel precedente FAR dipartimentale, e nella tradizione delle collaborazioni tra l’area matematico-scientifica e quella umanistica (linguistica, filosofica e letteraria) che caratterizzano il DESU e le attività dei suoi centri di ricerca MANIS e Laboratorio delle Macchine Matematiche, la ricerca mira ad indagare le capacità di argomentazione e il modo in cui si insegna ad argomentare, definire e spiegare nella scuola primaria fin dai primi anni con riferimento a tematiche relative all’ambito linguistico e all’ambito matematico, focalizzandosi su numeri, spazio e figure. La raccolta dati avverrà nell’ambito di collaborazioni già esistenti con scuole dell’area reggiana e modenese, ricerche per tesi di laurea e attività di laboratorio e tirocinio. Il finanziamento sarà utilizzato in larga parte per un contratto per un collaboratore con conoscenze di linguistica, esperto di trascrizione del parlato e analisi acustica, che possa contribuire alla trascrizione, catalogazione e analisi dei dati che saranno raccolti. I primi risultati della ricerca saranno presentati in un seminario o workshop da tenersi entro il 31 ottobre 2022.

Migliorare la qualità dell’linclusione attraverso l’utilizzo di un modello di pdp “ICF Based”

Responsabile: Prof.ssa Paola Damiani

Abstract del progetto

Sin dalla sua introduzione (MIUR 2010; 2012), il Piano Didattico Personalizzato (PDP) per gli allievi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con altri Bisogni Educativi Speciali (BES) non certificabili come disabilità ex Legge 104/1992 non sempre si è rivelato uno strumento efficace, in grado di favorire processi inclusivi e pratiche di coprogettazione a supporto di un’autentica alleanza educativa. Al contrario, è stato spesso posto al centro di conflitti per la rivendicazione di – legittimi o presunti - diritti da parte di genitori, professionisti e studenti, nell’aspettativa di una sua applicazione “corretta.” Studi e ricerche a livello sovranazionale e nazionale mettono in luce le potenzialità inespresse e le criticità nell’utilizzo del PDP, il quale, in assenza di una conoscenza autentica dei significati e dei processi da parte di tutti i soggetti coinvolti, da strumento di inclusione rischia di trasformarsi in “strumento di esclusione” (Medeghini et al., 2018; Dovigo, Pedone, 2019). La sua interpretazione riduttiva veicola pratiche didattiche distorte, a livello individuale e collettivo; la personalizzazione viene correlata a percorsi compensativi centrati sulle fragilità dell’alunno e, talvolta, sul raggiungimento di obiettivi minimi, richiamando implicitamente il paradigma della disabilità. Tale approccio orienta l’attenzione sugli elementi di specialità che rilevano una mancanza, piuttosto che sulle potenzialità (Dovigo, 2018).

Pur consapevoli della debolezza intrinseca di uno strumento per l’inclusione che richiama il paradigma integrativo rivolgendosi ad alcune “categorie” di allievi (con DSA e altri BES), riteniamo necessario promuovere cultura e pratiche per mitigare i rischi e per valorizzare i potenziali del PDP, il cui utilizzo è attualmente previsto dalla normativa.

La finalità della ricerca trae origine dal bisogno di rendere il PDP uno strumento euristico, formativo e trasformativo, in grado di orientare lo sguardo dei docenti oltre i deficit del singolo attraverso lo spostamento dal paradigma medico individuale al paradigma ecologico - biopsicosociale. L’assunzione di un modello fondato sull’antropologia relazionale dell’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) facilita la comprensione del funzionamento globale dell’allievo in relazione all’ambiente di apprendimento (e di vita), finalizzata alla programmazione di interventi sul contesto coerenti. Nella sua accezione più alta, uno strumento per l’inclusione deve favorire l’essere inclusi di tutti, non soltanto di tutti gli allievi, ma anche delle loro famiglie e di tutta la comunità (Booth e Ainscow, 2011).

A tal fine, si partirà dalla ricognizione dei PDP in uso presso le province di Modena e Reggio Emilia (febbraio-aprile 2022) per giungere all’elaborazione di un modello “ICF-Based”, costruito a partire dall’analisi del PDP in ICF del Piemonte (febbraio-maggio 2022), alla presentazione e diffusione del nuovo modello (seminario giugno-settembre 2022 – prima verifica risultati della ricerca) e alla sperimentazione presso un piccolo campione di scuole (a.s. 2022-2023). Si prevede la costituzione di un gruppo di ricerca ristretto (afferente al DESU) e di un gruppo di lavoro integrato (allargato a professionisti, studenti e rappresentanti dell’Amministrazione Scolastica, delle Associazioni e delle famiglie) e l’impiego di metodologie partecipative, di ricerca-formazione e studio di caso per la verifica finale. Anche i docenti-corsisti frequentanti i corsi di specializzazione per il sostegno saranno coinvolti nel progetto.