Abstract del progetto
ITSERR è un progetto finanziato dai fondi del PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed è pensato per rafforzare RESILIENCE, l’infrastruttura di ricerca europea per le scienze religiose, che è l’unica a guida italiana nel settore delle scienze umane e sociali ed è entrata a far parte della Roadmap ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructures) nel 2021.
Il progetto ITSERR nasce dalle esigenze della comunità scientifica delle Scienze Religiose di innovare e utilizzare al meglio tecnologie esistenti o nuove tecnologie per lo sviluppo delle conoscenze riguardo ciò che attraversa o viene attraversato dall’esperienza di fede, e che viene analizzato con metodi e strumenti propri di tante discipline, dalla storia alla linguistica, dalle scienze dei materiali alla semiotica, dal diritto alla teologia.
Scopo di ITSERR è dunque sostenere lo sviluppo di una infrastruttura nazionale già esistente in termini di accesso alle strutture, ai dati e agli esperti del settore, e portarla a un livello di maturità superiore, in particolare per la qualità e la varietà della conoscenza che la comunità scientifica sarà in grado di generare.
ITSERR si basa sul postulato che le scienze umane dispongano di insiemi di dati superdiversi la cui complessità pone delle sfide a chi studia ICT e sviluppa strumenti e programmi utilizzati anche da altri domini. Pertanto, il progetto mira a trasformare la comunità scientifica delle Scienze Religiose da mero agente dell'implementazione di tecnologie consolidate a motore di un incontro del tutto nuovo con ciò che attualmente l’Intelligenza Artificiale, i Big Data e l’High Performance Computing possono offrire.
Oltre a rafforzare l’infrastruttura europea RESILIENCE, il progetto ha l’ambizione sostenere l'eccellenza scientifica mettendo gli studiosi e le studiose più qualificate nei domini delle Scienze Religiose e dell’ICT al servizio della ricerca in Scienze Religiose, migliorando l'accessibilità a dati, strutture ed esperti che animano il contesto nazionale e offrendo nuovi servizi e strumenti capaci di abilitare rapidamente nuovi scenari di ricerca.
I partner del progetto – l’unico che in Italia coinvolge direttamente gli Atenei a livello di partenariato – sono il CNR, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Università di Palermo, l’Università di Torino e l’Università di Napoli l’Orientale. Il finanziamento concesso è pari a € 22.171.470,51, di cui circa il 55% è allocato nelle regioni del Sud. Per l’Università di Modena e Reggio Emilia, alla quale viene riconosciuto un finanziamento di oltre 5 milioni, le unità operative saranno il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane e il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”.
Il progetto sarà reso concreto e operativo a partire dal 1° novembre 2022 grazie al contributo del personale di ricerca e tecnico-amministrativo (circa 40 persone in tutta Italia, di cui 8 in UNIMORE), dei dottorandi (40 in tutta Italia, di cui 13 in UNIMORE e 12 nel Dottorato nazionale in studi religiosi che ha sede in UNIMORE), degli studiosi e studiose che utilizzeranno le borse di studio disponibili per collaborare con il gruppo di progetto e delle decine di figure tecniche che trasformeranno il lavoro di ricerca in strumenti e servizi.
Grazie all’infrastruttura europea RESILIENCE, il progetto può garantire una sostenibilità di lungo termine, che permetterà di mettere a frutto i fondi stanziati dal PNRR nel lungo termine non solo nell’ambito della ricerca italiana, ma anche e soprattutto nel settore della ricerca avanzata a livello europeo e internazionale.
Secondo il Prof. Alberto Melloni, coordinatore scientifico dell’infrastruttura RESILIENCE e referente scientifico per UNIMORE, “il cambiamento climatico religioso produce un surriscaldamento globale religioso che lascia spazio e radici all’estremismo violento; cambia le proporzioni tra le componenti confessionali e gli umori spirituali. E sfida le politiche religiose dei decision-makers a livello nazionale e sovranazionale. L’unico antidoto a questa deriva è la conoscenza, anzi: lenta e solida produzione di conoscenza. E questa è la ragione del nostro mestiere: ITSERR usufruisce di fondi a breve termine per sostenere e irrobustire un’iniziativa nazionale ed europea che necessità di una stabilità e una forza senza le quali l’analfabetismo religioso (sul quale attecchiscono le propagande violente) rimarrà incurato e diventerà incurabile.”