
L’intervento propone un excursus sulla storia dei libri animati antichi e moderni, vale a dire di quei manufatti librari, creati con finalità di fruizione anche assai dissimili tra loro (scientifiche, didattiche, mnemoniche, ludiche, divinatorie, ecc.), che contengono dispositivi meccanici o paratestuali, che richiedono e sollecitano l’interazione del lettore. In particolare, saranno analizzate alcune tipologie documentarie in relazione ai dispositivi cartotecnici impiegati (libri metamorfici, harlequinade, libri gioco, libri teatro, pop-up, novelty books, volvelle, flap ecc.), mostrando come nei libri mobili si attui un rovesciamento gerarchico tra testo e paratesto, il quale finisce per invadere i territori della scrittura, spostando così il centro di interesse del lettore dal prodotto al processo. Osservati da questo punto di vista, la realizzazione di forme e di formati insoliti, l’impiego di materiali inusuali, il ritaglio di pagine o immagini e il loro montaggio su altri supporti, l’interfogliatura, la contaminazione tra diversi ordini di scrittura, manoscritta e a stampa, sono prassi che fanno parte di una storia del libro finora quasi del tutto ignorata.